SK 327 - A Maria Kolbe, Cracovia Nagasaki, 15 III 1931
Cara Mamma! Stavo appunto per scriverti questa lettera in occasione delle feste e dell'onomastico, quando ho ricevuto la tua. E così non sono nuovamente ammalato. Ho avuto una leggera ricaduta, ma ormai è passato tutto. Mando una fotografia, sulla quale si trova pure un anziano sacerdote giapponese [don Matsukawa], nostro grande amico, e accanto a lui un fratello che ha appena indossato l'abito religioso, fr. Mariano, il primo di nazionalità giapponese. Qui abbiamo acquistato un grande appezzamento di terreno per edificarvi la Niepokalanów giapponese1. In realtà, si tratta del fianco di un monte, perché in Giappone il terreno è assai montagnoso. L'Immacolata opera molto validamente anche attraverso i Kishi. Anzi, ormai più di una ventina di bonzi (sacerdoti pagani) ricevono regolarmente il Kishi e moltissimi pagani lo leggono sempre. Non scrivo a lungo, perché ho molto da fare; ma sul Rycerz polacco si parla abbastanza di noi. Da Niepokalanów in questi giorni è giunto qui in nave per stabilirvisi definitivamente, fr. Celestino2; tra breve giungeranno pure un padre, due chierici e un fratello. Chiedo vivamente una preghiera perché io non riesca ad ostacolare l'Immacolata. Il figlio riconoscente p. Massimiliano Kolbe PS - Noi riceviamo regolarmente il Rycerz polacco, ma di p. Alfonso ora ho scritto molto anche sul Kishi. Accludo l'immaginetta di p. Alfonso che fr. Celestino ha portato recentemente da Niepokalanów. Scarabocchio in fretta, perché ho tanto da fare. In paradiso avremo più tempo a disposizione, perciò potremo raccontarci dettagliatamente molte cose; ora bisogna conquistare il maggior numero possibile di anime all'Immacolata. Quanto a p. Alfonso, è stata l'Immacolata che se l'è portato con sé, perché egli è andato da Lei proprio durante il tempo della Sua festa. C'è solo da invidiarlo. Le immaginette arrivano. Abbiamo bisogno soprattutto di preghiere, poi anche di offerte.
Milizia Dell'Immacolata di Sicilia